Lisa Dalfino, nata a Como nel 1987, vive e lavora in Toscana. Si è formata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove si è diplomata nel 2016. La sua ricerca artistica è focalizzata sull’esplorazione dell’esistenza umana attraverso una profonda introspezione. Le sue opere indagano l’interazione tra realtà e irrealtà, materiale e trascendente, unendo forme umane, animali, vegetali e surreali che si trasformano nei e con i luoghi. Dalfino osserva e rappresenta la dimensione interiore dell’individuo — fatta di pensieri, desideri, emozioni e stimoli — trasformandola in opere che dialogano con il subconscio collettivo, al di là delle barriere culturali e geografiche. Le sue creazioni non sono solo oggetti, ma entità capaci di evocare connessioni nascoste e visioni profonde della realtà.
Omphalos
Malta dei Papi
L’installazione di Dalfino si colloca in un luogo simbolico considerato l’“ombelico del mondo”. L’opera consiste in sculture in vetro satinato sospese, illuminate da un singolo fascio di luce. Queste forme anatomiche evocano una connessione tra il mondo divino e quello sotterraneo, creando un confine sottile tra il visibile e l’invisibile, e invitando lo spettatore a una riflessione subconscia.
